Yiquan-Dachengquan: è lo Xingyi senza Taolu?

Capita spesso di sentir definire lo Yiquan (Boxe dell’Intenzione), noto anche come Dachengquan (Boxe della Grande Realizzazione), come una “versione moderna” dello Xingyiquan (Boxe della Forma e dell’Intenzione), privato dei Taolu (sequenze di tecniche prestabilite) e, quindi, praticato in modo “spontaneo”. In realtà ciò è vero solo in parte.

Sicuramente Wang Xiangzhai, il “codificatore” dello Yiquan, si formò (come suo padre prima di lui) nello Xingyi con Guo Yunshen, a sua volta allievo di Li Luoneng, della Contea di Shenxian, nella Provincia dello Hebei. Sia Wang che Guo vivevano a Wei Jialin ed erano parenti. Wang studiò lo Xingyiquan per 13 anni (dagli 8 ai 21 anni d’età) e iniziò ad insegnare quello stile nel 1913 a Pechino, all’età di 27 anni, quando era arruolato nelle forze scelte di terra dell’esercito cinese. La sua formazione non fu, però, limitata allo Xingyi.

Nel 1915 si fermò, infatti, alcuni mesi presso il Tempio di Shaolin, sul Monte Song (Shansong), nella Provincia dello Henan, per perfezionarsi con il Monaco Heng Lin e con Ben Hong (Maestro di Heng Lin) nello Xinyibaquan (Boxe dell’Abilità del Cuore e dell’Intenzione, stile di Gongfu precursore dello Xingyiquan). Seguirono scambi con Liu Peixian, Fang Shizhang (dello stile Wujiliaoshou), Liu Fengchun (dello stile Baguazhang) e Xie Tiefu (dello stile Hequan, la Boxe della Gru). Con quest’ultimo Wang, dopo essere stato sconfitto consecutivamente in 10 combattimenti a mani nude e in un combattimento col bastone, studiò per oltre un anno.

Nel 1923 Wang si confrontò pure con Fang Qiazhuang e con Jin Shaofeng (entrambi esperti in Baihequan, la Boxe della Gru Bianca) e successivamente con Wu Yihui (dello stile Liuhebafaquan, la Boxe delle Sei Armonie e delle Otto Tecniche).

Quindi nel Gongfu che Wang riprese a insegnare a partire dal 1925 circa, defluirono principi sia dello Xingyiquan sia degli altri stili da lui appresi e in particolare dello Hequan. Dal punto di vista didattico, Wang eliminò gradualmente i Taolu rendendosi conto che i suoi allievi prestavano troppa attenzione alla Forma (Xing) e poca al “Pensiero nel Movimento” (cioè allo Yi, all’Intenzione) e in questo fu senza alcun dubbio un “rivoluzionario”: da qui l’eliminazione del termine “Xing” anche dal nome del suo “nuovo” stile, che da Xingyiquan divenne, appunto, Yiquan e ciò già alla fine del periodo della sua permanenza a Shanghai e sicuramente a partire dal suo trasferimento a Pechino, nel 1937. (N.B.: sin dall’estate del 1940 alcuni discepoli di Wang chiamarono la sua disciplina Dachengquan – Boxe della Grande Realizzazione – ma il Maestro non amò mai quella denominazione).

Lo Yiquan continuò ad evolversi diventando un’arte e una scienza basate su fatti dimostrati dalla pratica: scomparvero, di conseguenza, termini legati a una interpretazione soprannaturale delle arti marziali per lasciare il posto a una metodologia dell’allenamento fondata sulla fisica del corpo umano e su un programma sistematico, rigoroso ma al tempo stesso semplice e chiaro. Proprio per liberarsi da ogni alone di mistero, questa disciplina assunse anche il nome di Zhongguoquanxue (Scienza della Boxe Cinese).

Lo stesso approccio scientifico lo ritroviamo nelle tecniche “Yangsheng” (esercizi per “nutrire la vitalità”), a cui Wang si dedicò più intensamente a partire dagli anni Quaranta, formando specifici Insegnanti. Lo Zhanzhuang (Palo Immobile) dello Yiquan deriva dalle analoghe posture dello Xingyi e si divide in Yangsheng Zhuang (Palo per il Nutrimento della Vitalità) e in Jiji Zhuang (Palo per le Abilità in Combattimento). Il primo gruppo di esercizi (Yangsheng) sono utili per aumentare il benessere dei praticanti e migliorare la qualità della vita. Il più noto allievo di Wang, esperto in questo campo, fu sicuramente il Professor Yu Yongnian: nei suoi numerosi testi sull’argomento troviamo una visione del Qigong (perché di questo stiamo parlando) per nulla esoterico, bensì comprensibile in termini fisiologici (rilassamento, effetti aerobici, etc.).

Questo e molto altro è lo Yiquan, quindi qualcosa di diverso dallo “Xingyi senza Taolu”.

(Per la realizzazione di questo breve scritto abbiamo attinto principalmente dal testo “Yiquan” di Wang Xiangzhai, Luni Editrice, a cui si rinvia per approfondimenti).

Pietro Malnati, tel.: (0039) 338 98 70 347; email: pietro.malnati@gmail.com; https://studio-malnati.com/

Autore: studiomalnati

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